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Caro Lucio ti scrivo…….grazie di tutto, un bacio …firmato Bellasignora

Lettera al mio amato caro Lucio Dalla, al suo spiritello balzano,al suo animo gentile, alla sua irripetibile arte.

…C’è Lucio a Modena, andiamo ? Dalla- Morandi a Bologna, muoviti a prendere quei biglietti!!!

…e quei biglietti, grazie al cielo li ho presi….ti ho visto in concerto tante volte Lucio, feste più che concerti, con dentro sorprese, ospitate (come quella volta che introducesti un giovane di belle speranze, tale Biagio Antonacci).

Fondamentalmente era come venire a casa tua, era tutto così normale, autentico, solo musica, liriche, talento e quell’autoironia sottile decisamenteun po’ emiliana che mi riconciliava con la vita…. Al post concerto, poi, tutti a cercare un’ osteria, magari sotto le due Torri, magari trovavamo anche te pronto a goderti la cucina e l’alternativa notte bolognese…

Sotto la tua casa, Lucio, ci sono tornata un anno fa, in una sorta di doveroso pellegrinaggio col sottofondo (omaggio della tua città) delle tue melodie… Anche io mi sono sentita un po’ a casa  e l’idea che tu fossi nelle tue stanze, tra le tue belle opere d’arte, magari davanti al piano pronto a partorire nuovamente qualcosa di magico, era più che reale…

E la tua casa, adesso, la tua Bologna la apre al pubblico per tre giorni di festa,” A casa di Lucio “ in occasione dell‘evento che la Fondazione Lucio Dalla ha organizzato dal 2 al 4 Marzo

I biglietti sono volati, ma io a Bologna verrò comunque….tanti amici famosi ti ricorderanno all’interno di quell’ appartamento intriso di ricordi (da Caterina Caselli a Renzo Arbore, da Gianni Morandi a Noemi e ancora Alessandro Haber, Piera Degli Esposti,Ornella Vanoni, Samuele Bersani…). Non avrò il privilegiato accesso a quelle stanze, ma magari saranno loro, i tuoi amici talentuosi, nella generosa comunità dell’arte, ad affacciarsi al terrazzo per potere rendere di molti quello che è per pochi….

Consiglio caldamente a voi, care Bellesignore e cari Beisignori, di ascoltare la cronaca affidata ad Ernesto Assante e Gino Castaldo con 2 speciali puntate di Webnotte su Repubblica.it, mentre il regista Ambrogio lo Giudice, autore di molti videoclip di Lucio, riprenderà ogni momento della 3 giorni per farne un programma televisivo. Ma la festa sarà anche in strada, in piazza dei Celestini comparirà un pianoforte dove chi vorrà potrà dedicarti la canzone preferita del tuo repertorio mentre il ristorante Da Cesari, quasi una tua seconda casa, proporrà un menù  opportunamente dedicato…

Sai Lucio,  ho spesso sperato di incontrarti in Piazza Maggiore, giusto per dirti ciao e grazie, probabilmente tante quanto la mia ghost writer  ha sperato di vedere Luca Carboni ai tempi dell’Università in via Zamboni. Non è accaduto, non ci siamo mai dati una bella stretta di mano, ma ti ho sempre considerato come uno di famiglia comunque, tipo il cugino pazzo che per fortuna appare alle noiose riunioni di parenti e che tutti, sotto sotto, sperano che arrivi. Fondamentalmente credo sia tutta colpa dei tuoi testi, parole che scambieresti con chi ti vuol bene, confidenze da coinvolgere solo il tuo sodale più fidato, scherzacci che giusto il mitico “Bonetti”  è in grado di realizzare. Tante volte mi sono chiesta se Anna e Marco stanno ancora insieme, se la bambina si sia poi chiamata Futura, se il lupo a cui stare attenti abbia finalmente la pancia piena o se il ballerino abbia smesso di danzare….Non sono solo musica e parole, è un mondo evocato che idealmente ognuno può fare proprio per trarne la morale che vuole, una situazione che contemporaneamente vedi da dentro e dall’alto…POESIA ? temo (con grande stima ) di sì….E poi le tue così disparate collaborazioni, il tuo mixare di stili, le tue contaminazioni a volte improbabili ma tutte così credibili :arte, teatro, lirica, cinema, colonne sonore, televisione, sport, teologia, religione….

Come mi sei piaciuto Lucio, con quel camicione stellato similpresepe accanto al Gianni nazionale a Parma, un mix tra l’apprendista stregone e l’Otelma dei bei tempi…il tuo amico stilista bolognese Massimo Osti, tanto talentuoso quanto realista, ha provato ogni tanto a rifarti il look, sempre a tua immagine a somiglianza, e tu, sopra tutto continuavi a piazzare il tuo immancabile cappello, papalina o Panama che fosse .

E quanta gente hai scoperto, lanciato, accompagnato al successo, patrocinato, ispirato, aiutato, amato, rimanendo comunque sempre, inevitabilmente, al tuo posto.

Che spettacolo, poi, vederti al Dallara o al Pala Dozza, più tifoso degli ultras, in mezzo a cristoni il doppio di te così timidamente orgogliosi di poterti annoverare tra i loro supporter più accaniti. E poi l’amore per quel mare così profondo di quell’Italia che amavi tutta e che non volevi vedere andare a fondo… ma poi ritornavi a Bologna, in quel centro in cui non si perde neanche un bambino (quante volte me lo sono detta sotto i portici di via Indipendenza), con gli amici di sempre dai nomi strambi e dalla diversa fede politica o cestistica…

E la tua fede , profonda, privata , ispiratrice ma pudica , un altro tuo lato che amo…

La tua mia canzone preferita ? Lo confesso :Disperato erotico stomp… ci volevi solo tu a mettere in musica un testo pruriginoso ma fondamentalmente, (come il titolo dice) disperato e vagabondo… Siamo nel ’77, tra giornaletti porno nascosti sotto il letto in una Italia grigia di piombo, dove risulta strano trovare un berlinese in centro, ma anche una signorina di facili costumi con un’appartenenza politica. E tu, menestrello audace e sornione, consapevole dello scandalo e proprio per questo deciso a cantarlo, tiri fuori dal cappello un coniglio assolutamente irripetibile, Una canzone che tutti si ritrovano a canticchiare a mezza voce e che più nessuno ha saputo ripetere per ironia ed arguzia.

Ciao Lucio, ci vediamo nella mia e tua grassa, rossa e turrita Bologna da cui, fondamentalmente, non te ne sei mai andato.