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Tennis e moda binomio indissolubile:terza puntata, Fred Perry.

Fred Perry
Fred Perry

Dalla Francia di Renè Lacoste  al Regno Unito il passo è breve ….è proprio qui che nasce il protagonista del nostro articolo, il leggendario Fred Perry, working class hero, capace di ergersi con non poche difficoltà nell’ambiente aristocratico del tennis del tempo (si parla degli anni ’30) fino a diventare idolo nazionale grazie alle 3 vittorie del torneo di Wimbledon.

Come scrisse lo storico giornalista sportivo Lance Tingay”fece per il tennis britannico quanto Nelson per la marina “,ma,  fedele al nostro motto “LO STILE SENZA LIMITI”con la stessa tenacia e classe si dedicò anche al mondo imprenditoriale nel campo dell’abbigliamento eccellendo ancora una volta a livello mondiale.

 

 

 

Fred Perry 1934
Fred Perry 1934
 Incredibile pensare come la piccola coroncina di alloro (omaggio allo stesso logo di Wimbledon nonchè simbolo di vittoria fin dall’antica Grecia) preferita fortunatamente ad una non certo politically correct ” pipa “(vizio nascosto ma non troppo del campione) sia divenuta col tempo espressione di numerose sottoculture inglesi quasi sempre di origine proletaria.
Si parte, alla fine degli anni’50, con la cultura MOD (abbreviazione di modernism) la voglia cioè di rompere con le tradizioni paterne e riconoscersi attraverso una democrazia stilistica :stessa musica, stessi vestiti, stesse lambrette….La polo Fred Perry diventa un simbolo di appartenenza, legame che l’azienda riconosce e tuttora sponsorizza con capsule collection espressamente dedicate.

The “MODFATHER” PAUL WELLER firma una capsule collection di ovvia ispirazione MOD
Si passa poi, a fine anni ’60, alla sottocultura SKINHEAD, più conservatrice dei mods, alla ricerca dei valori tradizionali della working class a cui lo stesso Fred apparteneva….essendo inoltre amanti del calcio( la cultura hooligans è propria di quella skin) l’azienda decide di introdurre la doppia riga nel colletto e nelle maniche per riprendere i colori delle squadre …. 
Anni ’90 è tempo di BRITPOP che intende ispirarsi non poco alla Swinging London, ne sono simbolo il gruppo dei BLUR il cui carismatico leader, Damon Albarn, diventa testimonial eccellente della coroncina di alloro….
oasis
Damon Albarn leader dei Blur
Damon Albarn leader dei Blur
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Indimenticabile Amy
E si arriva ai giorni nostri quando a disegnare una capsule collection è l’icona Amy Winehouse a cui  verrà successivamente dedicata una collezione in memoriam….
Geniale davvero Fred, che dopo aver inventato, osservando un asciugamano, il polsino tergisudore, si dedicò, col socio austriaco Tibby Wegner, all’abbigliamento, riuscendo  con una operazione di marketing tra le prime nel suo genere(siamo agli inizi degli anni ’50), ad omaggiare della propria neonata polo in piquet 3 bottoni, non solo i più importanti giocatori dell’epoca, ma anche i cameraman della BBC…
Fu l’inizio di uno stile senza tempo e di un logo ancora oggi tra i più riconoscibili al mondo…
Piccola chicca finale della quale Fred andava giustamente particolarmente orgoglioso:tra i suoi clienti poteva annoverare un certoJ.F.K.,ancora oggi il più elegante e stiloso dei presidenti…
P.S.regalino….

 ….dalla mia collezione di memorabilia tennistiche un album di figurine a tema, la più pregiata ? quella di Fred non c’è dubbio !!!!

Alla prossima puntata!