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Il Belsignore del mese : Giorgio Gherarducci, non solo Gialappa’s…

Ovvero passioni, aneddoti, curiosità di un terzo della GIALAPPA’S BAND.

Rieccomi, è la ghostwriter alla tastiera, ancora una volta con molto piacere impegnata nel descrivere un nuovo protagonista della ormai consolidata rubrica del Belsignore del mese.

In questo caso, sempre amati Beisignori e sempre care Bellesignore, potrò in un sol colpo trattare di tanti temi che il nostro blog adora e supporta, ovvero sport, musica, arte, spettacolo e giornalismo. Insomma, sto parlando dell’ amabile, sarcastico, generoso e, buttiamolo li, affascinante (so di strappargli uno dei suoi sorrisi sornioni), Belsignore Giorgio Gherarducci.

Tanti di voi ne conosceranno, ancor prima delle sembianze, l’inconfondibile tono di voce che, accoppiata a quella degli altri 2 suoi compari, forma un trio tra i più amati del mondo radio televisivo : la mia adorata Gialappa’s Band !!!

Lo confesso, con loro è stato amore a prima vista, anzi a primo ascolto, roba da dipendenza seria, roba da portarsi dietro la radiolina del nonno esclusivamente deputata all’ascolto di 90° minuto, nei luoghi più impensati (non li rivelerò nemmeno sotto tortura ), roba da farli ascoltare alla nonna durante il festival di San Remo al posto dell’audio originale (con grande soddisfazione della nonna stessa che è sempre stata molto avanti) ed altre amenità simili …

Come ve li immaginate dal vivo? Beh, sono come li sentite, anzi meglio, anzi molto meglio, ve l’ho detto sono estremamente di parte.

Carlo, direi il più riservato dei 3, l’ho semplicemente sfiorato, con Marco intercorre una serie interminabile di inviti non ancora realizzati, uno scambio di salumi e formaggi e un affetto profondo. E Giorgio ? Giorgio è il mio spacciatore di biglietti del Boss, e io la sua pusher di video, news, e tuttoquantoriguardabruce che gli possa interessare … Giorgio mi manda le sue foto sudate in palestra con Bruce incontrato casualmente (grr) il giorno prima del concerto, mi racconta delle battute con lui in stile Gialappa’s ma in inglese, mi aspetta davanti al cancello di San Siro, distrutta dopo aver trovato parcheggio a chilometri, giusto per un saluto … Ma Giorgio non è solo questo …

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Motivo e causa della nostro incontro è stato ancora una volta il meraviglioso mondo dello sport, di cui Giorgio possiede, non solo per motivi lavorativi, ma per passione, una vasta conoscenza … Il giornalismo sportivo poi è di famiglia, il papà Mario era un vero Signore, in tutti i sensi, della cronaca sportiva, ed il fratello Giampaolo ne ha seguito le orme.

La musica ha cementato l’amicizia, ma la tentatrice proposta della cucina emiliana è riuscita la dove in molti avrebbero fallito inesorabilmente : fargli saltare un concerto! Ebbene sì, allo storico evento dei 150.000 a Reggio per gli U2 , Giorgio preferì, all’ultimo secondo, l’invito tentatore di un carrello dei bolliti da sogno, lasciandomi, neofita bagarina, il suo biglietto da vendere…

Da allora sono passati tanti concerti sotto i ponti, tante radiocronache e trasmissioni televisive, tante difficili esperienze di vita, l’amicizia, quella è rimasta.

Qualche anno fa espressi il desiderio di portare il mio amatissimo cugino, nonché loro grandissimo fan, ad una puntata di “mai dire…, non che io non ci andassi volentieri…

 Armata di punte di parmigiano reggiano e salumi vari in segno di riconoscenza , mi sono ritrovata in un universo televisivo nel quale mi sono sentita così straordinariamente a casa da salutare tutti i comici che mi circondavano come fossero vecchi compagni di scuola. Il cugino Andrea può ora vantare una foto con la meravigliosa Elisabetta Canalis dove si evince tutta la sua emozione vista la posa di marmo granitico e il sorriso tipo Jolly di Batman, ed io il ricordo di una fantastica serata. Per non parlare delle risate nei fuori onda con il mago Forest, delle scuse di Ubaldo Pantani che mi si era sdraiato sopra (ebbene sì, mi ero miracolosamente ritrovata in prima fila), nelle vesti di un esagitato Massimo Giletti, dell’allegria della festa post puntata (eravamo a fine stagione), delle 2 chiacchere scambiate con Ficarra e Picone con cui mi sono ritrovata in fila al buffet…

Un’ altra delle passioni che Giorgio coltiva (ricordo una chiaccherata a riguardo durante uno dei tanti pre concerti) è quella per l’arte contemporanea, nata per gioco e ora diventata sottile dipendenza. L’opera alla quale è più fortemente legato della sua collezione è quella di un mio famoso conterraneo, il grande fotografo Luigi Ghirri , un maestro che collaborò tanto anche con il mondo musicale, un caso ? Chissà….Gherarducci-32-e1422984580282

Il capitolo concerti potrebbe essere forse un po’ noioso e ripetitivo, anche se vi confesserò che abbiamo visto anche più di un paio di concerti del Liga insieme, ma ragazzi, se c’è di mezzo Bruce avete capito che la mia obbiettività si azzera, un po’ meno, devo ammettere, quella di Giorgio. Insomma, ogni tanto ammette di non apprezzare qualche canzone, cosa che a me non capita mai, di non essere del tutto convinto di qualche produzione, io impossibile, ma rimane sempre un esperto in materia.

Una cosa è certa, Giorgio dice sempre quel che pensa, anche su se stesso, senza mezzi termini, e questa sua peculiarità la applica spesso anche alle sue taglienti battute, basta avere la sufficiente autoironia per coglierle ed essere abbastanza perspicaci da capire che i primi dei quali ridere dovremmo essere proprio noi stessi.

Siamo arrivati quasi alla fine, e visto che quando ci vuole ci vuole, voglio ringraziare Giorgio, ma anche Carlo e Marco, perché non hanno mai dimenticato questa piccola colonia reggiana che ha voluto e vorrà sempre loro bene , di non avere mai  trascurato il valore dell’amicizia passata e futura, di essere sempre stai così disponibili e presenti e soprattutto di ritornare al più presto a gustare quel meraviglioso carrello dei bolliti !!!

P.S. messaggio personale… Caro Giorgio qualche giorno fa stavo per girarti quel post che dava titolo e data certa di uscita del nuovo album del Boss, cosa che normalmente fai tu con me, peccato fosse il primo di Aprile ed io avessi abboccato come un pesciolino… avevo già digitato il tuo nome quando un neurone più sveglio degli altri è stato in grado di bloccare il mio dito…

Ci vediamo al prossimo concerto…